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07 volume Antifonario con Tonario di Oddone d'Arezzo[1101 / 1200]
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volume id: 07 - Antifonario con Tonario di Oddone d'Arezzo
datazione :
1101 / 1200
Descrizione :
1
Descrizione :
2
Descrizione :
La descrizione che segue è tratta dal volume da sfogliare:
[Q0761]
Lorenzo Fabbri - Fabbri Tacconi - I Libri del Duomo di Firenze - Codici liturgici e Biblioteca di Santa Maria del Fiore (secoli XII.XVI)
- Centro Di
-
Firenze
- 2000
- eb2 :
Q0761
-
-
Da:
Codice liturgico-musicale
75 Antifonario, con Tonario di Oddone d'Arezzo (att. fine sec. X)
Firenze. Archivio Arcivescovile, n. s.
Membr.;
sec. XII med.;
mm. 345x250;
cc. 290;
fasc.
1: 8-1,
2-6: 8,
8-9: 8,
10: 6,
11-22: 8,
23: 6+1,
24-27: 8,
28: 6,
29-34: 8,
35: 2,
36-37: 4,
38: 8,
39: 6+1;
littera antiqua; min. (dee., fig.); leg. in parte coeva in assi (piatto superiore: 1997).
Notazione musicale neumatica diastematica del Centro Italia su linea rossa (Fa) e gialla (Do) con altre linee tracciate a secco (spazio tra le due linee colorate, mm. 10). Notazione musicale quadrata nera su linee nere (nel margine di c. 118v e c. 127v).
Contenuto:
cc. 1r-210r
— proprium de tempore (Dom. I d'Avvento - Dom. I dopo Pentecoste) e proprium sanctorum (S. Lucia, 14 dic. - S. Siro, 14 dic.)
cc. 210r-231 r
— commune sanctorum
cc. 230r-234r
— dedicazione della chiesa
ce. 234v-235r
— "ad benedicite"
cc. 235r-261r
— proprium de tempore (Dom. II dopo Pentecoste - Dom. in estate)
cc. 261r-266r
— ufficio per i morti
cc. 266r-267v — S. Vincenzo cc. 267v-271r
— Esaltazione della S. Croce
cc. 271r-273v
— S. Maria Maddalena
c. 273v
— comune degli evangelisti
cc. 273v-275v — S. Salvatore cc. 275v
— S. Vincenzo cc. 276r-282r
— Tonario dell'Abbate Oddone d'Arezzo (att. fine sec. X)
cc. 282v-290r — Invitatori
Miniature:
c. 1r
— iniz. M grande iniziale a `bianchi girari'; negli angoli i simboli dei quattro evangelisti
c. 114r
— iniz. M un'aquila ("Maria Magdalene et altera Maria") [Feria II in albis]
Altre 66 miniature decorate; alcune miniature, probabilmente figurate, sono state asportate.
Questo Antifonario è uno dei manoscritti più preziosi ed interessanti dal punto di vista storico, liturgico e musicale, e certo tra i codici musicali più antichi dell'Italia Centrale. Si tratta di una fonte indispensabile per lo studio dell'antica prassi del canto piano e della liturgia fiorentina. Esso include i canti per l'Ufficio divino per l'intero anno liturgico; la notazione musicale neumatica è su due linee colorate (rosso e giallo) e con altre tracciate a secco (tav. 67). I neumi sono quelli caratteristici dell'Italia Centrale (una estensione del sistema di scrittura beneventano), molto simili. per esempio, alla notazione dei contemporanei manoscritti lucchesi (e. g. il noto Antifonario ms. 601 dell'Archivio Capitolare di Lucca, v. Pal. mus.. 1906).
Il codice è stato scritto da tre mani diverse ed è costituito da due sezioni originali e da due parti aggiunte:
- mano 1 (originale, metà sec. XII): corpus del codice (cc. 1r-265v) e Tonario e Invitatori (cc. 276r-290r);
-mano 2 (fine sec. XII), fase. 36, 37: Esaltazione S. Croce, S. Maria Maddalena, comune degli evangelisti, S. Salvatore (cc. 268r-275v);
mano 3 (inizio sec. XIII?), fase. 35: fine dell'Ufficio per i morti (c. 266r) e Ufficio per S. Vincenzo martire (cc. 266r-267v, 275v).
Tra i numerosi esempi di grande interesse è da segnalare la sezione compilata dalla seconda mano, la quale presenta elementi liturgici direttamente collegabili al contesto di fervore religiosodevozionale del periodo delle Crociate. Oltre all'Antifona al Magnificat e all'Invitatorio per il comune degli evangelisti, aggiunti solo per integrare l'Ufficio già presente nella parte originale del codice (cc. 210r-217v), i fascicoli 36 e 37 contengono gli Uffici per tre festività: l'Esaltazione della Santa Croce, Santa Maria Maddalena e San Salvatore. Queste festività sono tutte riconducibili al quadro storico-religioso della Terza Crociata (1189-91). Per ciò che concerne il culto di Santa Maria Maddalena, in Occidente esso raggiunse il suo culmine proprio con la predicazione e la preparazione per la Terza Crociata. Per quanto riguarda, invece, l'Ufficio per l'Esaltazione della Santa Croce - già presente nella parte iniziale del codice, ma in forma più breve (cc. 176v-177r) - l'aggiunta include delle nuove Antifone per le Lodi. Ciò conferma, quindi, che negli anni trascorsi fra l'iniziale compilazione del manoscritto e la sezione aggiunta la liturgia per l'Esaltazione della Santa Croce aveva subito delle modifiche, dovute probabilmente all'influenza proveniente dall'Oriente, dove la leggenda della Santa Croce aveva suscitato nuovo interesse proprio nel periodo delle Crociate. Ancora più interessante, per il suo collegamento alle Crociate e per la sua importanza liturgico-musicale, è il lungo ufficio per San Salvatore (cc. 273v-275v), composto da oltre 30 canti e che costituisce un prezioso unicum, sia
testuale che musicale. Come suggerito da Don Gilberto Aranci, nell'Antifonario dell'Arcivescovado i testi dell'Ufficio per San Salvatore hanno come fonte letteraria il sermone "De Imagine Domini" attribuito a Sant'Atanasio d'Alessandria (295-373), in cui si racconta di un piccolo crocifisso miracoloso, conservato nella casa di un ebreo di Beirut e dotato del potere di risanare i malati e convertire gli infedeli (PG, 28, coll. 797-824). Il rapporto più o meno diretto con lo spirito di conflitto religioso delle Crociate (per i riferimenti frequenti agli ebrei ed agli infedeli) è un segno inconfutabile del contesto storico di cui questo ufficio è un prodotto e delle influenze liturgiche che esso rispecchia. Sembra probabile, quindi, che questa sezione del codice, scritta dalla seconda mano, sia stata aggiunta in seguito alla Terza Crociata, forse proprio negli ultimi anni del sec. XII.
Altri Uffici che costituiscono degli unica sono quello per San Zanobi (c. 128r-v), San Vito (cc. 137v-139r), Sant'Apollinare (cc. 150v-153r), San Donato (cc. 153v-155v) e San Miniato (cc. 180v-184r).
Il Tonario, compilazione di carattere pratico che organizza i canti in base alla loro modalità (o tono), è opera dell'abate benedettino Oddone di Arezzo (att. fine sec. X). Conservato oggi in una ventina di manoscritti, sembra essere stato compilato ad Arezzo verso la fine del X secolo. In origine, l'opera presentava notazione musicale alfabetica, ma nelle copie elaborate nel XII secolo, questa fu rimpiazzata dal sistema di notazione su linee colorate introdotto da Guido d'Arezzo (o Guido Monaco, ca. 991/2-dopo il 1033). È possibile una certa influenza di Oddone sulla teoria musicale italiana del secolo XI ed in particolare sullo stesso Guido Monaco, il quale, nel 1025, si rifugiò ad Arezzo forse proprio grazie alla sua associazione con Oddone (HUGLO 1980, pp. 503-4).
Sembra che prima del suo arrivo all'Archivio Arcivescovile, il codice fosse presso l'Archivio del Capitolo di Santa Maria del Fiore, come si può leggere nel primo fotogramma di un vecchio microfilm del manoscritto.
Il codice è stato parzialmente restaurato in occasione della presente Mostra a spese dell'Opera di Santa Maria del Fiore.
[Marica Tacconi]
Bibliografia: CANTUS 1994; CROCIANI 1996, p. 49 nt. 5; TACCONi b. Tavv. 67-68.
Il volume da sfogliare:
[Q0719]
Antifonario Fiorentino
-
Firenze
- 1300
- eb2 :
Q0719
-
-
Descrizione :
2
L'OFFICIUM VITI contenuto nell'antifonario è argomento di studio del volume:
[Q0766]
Giovanni Alpigiani - L'OFFICIUM VITI nell'Antifonario fiorentino del XII secolo
- Giampiero Pagnini Editore
-
Firenze
- 2010
- eb2 :
Q0766
-
-
L'Ufficio liturgico della festa di S. Salvatore è stato pubblicato a cura di Don Gilberto Aranci nel volume
[Q0760]
Titolo :
Mons.
Gilberto Aranci - Vivens Homo - Rivista teologica 9/1 genn - giu 1998
- Edizioni Ehoniane
-
Bologna
- 1998
- eb2 :
Q0760
-
-
Allegati :
1 .
. carte/
1308.Dicite_filiae_Sion.pdf {4}
Img :
2 - Visibili
2
Foto 1 :
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